Ciao Ettore,

caro amico dolce e forte, sempre aperto e curioso delle persone e delle cose del mondo.

Ci hai accompagnato tante volte alla scoperta di nuovi paesi e di nuove frontiere. Di te ricorderemo sempre quanta attenzione hai avuto verso ogni persona con cui interagivi. Sapevi  mettere tutti a loro agio, senza mai chiedere nulla per te.

Ci mancherai. Tanto. Le uscite presso le scuole Europee saranno diverse senza di te. Sentiamo ancora nei corridoi il suono del tuo inglese,  affabile e dolce, ma deciso e sereno come sei tu.

                                                                                                           Luciana Donelli

 

Carissimo Ettore,

eccoci qui, attaccati ai cellulari a scambiarci e riguardare foto in cui ci sei tu, col tuo sorriso aperto, con sullo sfondo aerei o paesaggi incredibili o più semplicemente con in mano un bel boccale di birra ...rossa naturalmente. E osservando queste foto, non sappiamo se dobbiamo piangere, o sorridere, sorridere al ricordo delle tue battute e di quegli aneddoti che solo tu sapevi rievocare e che ora ci ripetiamo l'uno con l'altro.

Siamo qui, stupefatti per la tua partenza prematura e con un gran vuoto dentro perché  persone come te sono dei giganti, riempiono lo spazio, lo permeano di energia, di positività, di progetti per il futuro.

Quanti anni hai dedicato alla scuola? Eppure non eri ancora stanco, sempre entusiasta e pronto a partire per nuove avventure, sempre al servizio dei tuoi studenti, col solo cruccio di non aver insegnato abbastanza.

Quante idee abbiamo condiviso? Quanti progetti abbiamo seguito? Quanti posti abbiamo visitato? Quanti momenti abbiamo passato insieme?

Una sola vita non era abbastanza per te, troppe le cose che avresti ancora voluto fare, non perdevi mai occasione per elencarci ciò che avresti fatto nella tua seconda vita,  o magari anche nella terza!

Resti un esempio per tutti noi che abbiamo sofferto vedendoti combattere contro la tua malattia, la tua dignità e forza di vivere ci danno il coraggio per tornare a scuola,e far finta di non notare la tua assenza.

Tu non hai mai amato i grandi discorsi retorici e non saremo noi a farli, per questo ti vogliamo ricordare mentre, con la tua aria da gentleman inglese, ti volti verso di noi, ci sorridi e ci auguri come sempre una buona giornata: “Nice day today, isn't it?”

                                                             Annalisa Martini e tutto il Dipartimento di Lingue

 

 

,,Mielas drauge, aš tavęs niekada nepamiršiu.Dėkui, kad buvai mano gyvenime''.

RIP ETTORE, my friend...

                                                                                          Darius Kazlauskas

 

 

A terrible and saddening piece of news! My heart is with Ettore's family, friends, colleagues and students. 

                                                                                          Alina, Romania

 

In loving memory of Ettore Benecchi It it with deep sorrow that I have been informed that our dear Italian friend, Ettore, is no longer with us. During our Comenius meetings, I quickly realized what an amazing person Ettore was. He was deeply respected among both students and teachers for his hard work and dedication, and although he was struggling with his health, he was always extremely pleasant to be around with and had an amazing sense of humour. There was always time for a joke and never was he heard to complain about life. In fact he got as excited as a little boy when he told us about his trips with his students and I am sure he was an exceptional and much-loved teacher. I often returned from Comenius meetings thinking about what a unique person I had had the priviledge of meeting. My thoughts go to his family, colleagues, students, and friends who will now forever miss my extraordinary Italian friend. At the same time, Ettore's memory will live on in all of us, and I cannot help smiling even now as I read his name. Ettore, may you rest in peace and may you know that you were always a beacon of light for all of us, a beacon that will never be extinguished.

                                                  Your Danish friends forever Michala, Rasmus, Unni & Steen

 

 

RICORDO DEL PROF. ETTORE BENECCHI

Sono stato dirigente scolastico al Bodoni dal 2007 al 2010, per tre anni, ed in questo periodo ho avuto modo non solo di conoscere ed apprezzare il prof. Ettore Benecchi, ma di collaborare attivamente con lui non solo per l'ordinaria amministrazione, ma soprattutto per la progettazione e la realizzazione di scambi e gemellaggi eurpei. Io dirigente, "analfabeta linguistico", ho approfittato della sue ampie conoscenze per sviluppare un "progetto Comenius" che ha visto il Bodoni partner di altre scuole europee. Ricordo benissimo - ho ancora le fotografie sul mio computer - un viaggio di studio compiuto in Germania, precisamente ad Oscherleben. Passammo per Berlino (era giusto il ventennale della caduta del Muro, 9 novembre 2009), anche se il viaggio di andata lo facemmo separati: lui partì prima, per stare con un suo figlio che allora era in Germania, se non ricordo male. Passammo insieme 4 giorni ad Oscherleben, passando subito dal "lei" al "tu", come vecchi compagni di viaggio (del viaggio della vita, e non solo di quello in Germania), lavorando con i colleghi di quella e di altre scuole. Mi fece da traduttore, dal tedesco e dall'inglese, ed ascoltammo i racconti di chi - vent'anni prima - viveva al di là della cortina di ferro, di chi abitava, ancora ragazzo, proprio a fianco del mostro di cemento armato che divideva in due l'Europa, di chi in quei giorni era, militare di leva, di guardia sulle torrette e andò a dormire la notte del 9 novembre 1989 senza sapere cosa stava accadendo a Berlino (ho ancora le foto che ci ritraggono vicino alla barriera che separava in due l'Europa, a pochi chilometri da Oscherleben). Parlava della sua malattia, delle sue vicende, dei suoi figli, del suo viaggiare in auto per migliaia di chilometri senza complessi; ricordo le sue giuste arrabbiature verso chi non rispettava, ad esempio, i parcheggi riservati ai disabili. Ai controlli aeroportuali, dove il metal detector ovviamente squillava di continuo al suo passaggio, si autodefiniva ironicamente "uomo bionico". Era un docente capace di coniugare la severità e l'affetto per gli studenti, che nei confronti di colleghi e dirigenti offriva volentieri la propria collaborazione, senza tacere della sue difficoltà e del suo male. Non l'ho più visto da 5 anni (salvo qualche fugace incontro), e ricordo però, come fosse oggi, la sua paura di fronte alla morte. Sono convinto però che l'angelo del Signore gli sia stato vicino, e che quel corpo che con difficoltà si muoveva su questa terra volerà via facilmente in Alto, in Alto, laddove lo Spirito regna in piena libertà. Ho voluto bene ad Ettore, come lo si vuole ad una persona buona, toccata dal male e dal dolore, ma capace di donare tutto se stesso alla vita, agli altri, alla scuola; che, almeno negli anni della mia dirigenza, non chiedeva nemmeno una giornata "ex legge 104/1992" per fare le sue non semplici cure, usando spesso per questo il giorno libero, perchè la scuola, i ragazzi, le lezioni erano importanti, e non poteva restare indietro con il programma.... Ettore mi stimava, si parlava volentieri insieme, si condividevano molte idee, giudizi, impressioni - sulla scuola, la politica, l'Europa. Il Bodoni deve molto ad Ettore, al prof. Ettore Benecchi, e lui deve molto a questa scuola, dove ha insegnato, dove è stato amato, dove è stato vivo, sempre, fino all'ultimo giorno.

                                                                                                        Guido Campanini

 

We will always remember Ettore as a most appreciated friend. We will remember him for his generosity, his strength and his enthusiasm. There were no limits for him and he saw no obstacles that could not be conquered. We admired Ettore and respected him enormously. It was a privilege to work with such a fantastic and fascinating person in our Comenius projects. We are devastated by the fact that Ettore is not among us anymore.

May he rest in peace Comenius friends in Norrköping, Sweden Britta, Göran, Leif and Pernilla

 

 

Dear Annalisa,

Dear Colleagues and students at Bodoni,

Dear all who loved him,

We have no words to express how deeply sorry we are to hear about Ettore. 

Although we were aware that he was stricken by this terrible disease, we are in shock to hear this news, and our hearts are filled with sadness.

Ettore was such a genuine person. We admired him- not only for his incredible strength to fight this disease, but also for his enthusiasm, which he brought along every day. What would our projects have been without him? He had inspired us in so many ways. Full of ideas, vim and vigour paired with his rich sageness, he made us go forward together. We will miss him a lot, his advice, his friendliness, his generosity, his winning smile. We have lost a true friend. 

But despite all the bitter grief we are feeling, we are thankful for having met Ettore. We will perpetuate his memory. 

May he rest in peace.

Our thoughts and prayers are with his family and you all.

Rüdiger Dorawa

Dirk Finke

Christian Freche

On behalf of all Staff and Students of Europaschule Oschersleben

 

 

Carissimo Ettore,

      era da molto tempo che non ti vedevo ma ho sempre ricordato con
affetto il mio periodo al Bodoni e le tante volte, dopo, in cui ci siamo
incontrati per mangiare qualcosa  o per fare due chiacchiere.  La tua forza
mi ha sempre colpito e, nei miei momenti difficili, pensavo a te al tuo
zainetto e ti immaginavo intraprendere un lungo viaggio in posti talora
difficili.  Eri e continui ad essere di esempio per me quando dovevo e devo
affrontare una prova difficile.

     Ricordo con piacere una giornata su a Casaselvatica, a casa di mia
madre, con due insegnanti tedeschi di Murrhart venuti qui per lo scambio, la
prof.ssa Annalisa Martini e la prof.ssa Porcellini.  Tu facevi fatica con le
tue grucce per quella strada di montagna in salita e ci invitasti a
proseguire da soli, ma noi rimanemmo a godere quel sole autunnale con te.
Eravamo tutti proprio felici ed brindammo, con commozione, insieme
all’amicizia dei popoli.

    Come questo, così tanti altri momenti si susseguono nel mio pensiero.
Ci siamo sentiti per telefono proprio un mese prima della tua morte e
abbiamo scambiato dei “messaggini” fino a pochi giorni prima.  Nella mia
testa il fatto che tu non avessi risposto agli ultimi due voleva dire che
eri di nuovo in viaggio forse in Germania, non volevo assolutamente credere
che stessi così male.

    Carissimo Ettore continua a viaggiare, a vedere luoghi bellissimi e ad
incontrare nuovi amici.

    Ti ricorderò sempre,

     Cetta